Giro del Lago di Dobbiaco a piedi e altri punti di interesse
Questa escursione porta a fare il giro del lago di Dobbiaco a piedi, alla scoperta di uno dei laghi più interessanti dell’Alto Adige e di altri punti di interesse storico attorno al lago.
Come fare il giro del Lago di Dobbiaco
Il lago di Dobbiaco è situato al confine tra il Parco Naturale Tre Cime ed il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies. Il lago è interessante perché è una delle ultime marcite (zone umide) della regione alpina.
Attorno al lago è stato allestito il Sentiero Naturalistico Lago di Dobbiaco, che porta alla scoperta della flora e fauna locale con 11 pannelli informativi.
Il lago è noto tra gli appassionati di birdwatching, dal momento che si possono ammirare rari uccelli migratori in particolare in primavera e in autunno.
Punto di partenza dell’escursione al Lago di Dobbiaco è il centro sportivo Nordic Arena di Dobbiaco Nuovo. Dà lì, si prosegue su un sentiero che costeggia le segherie e una cappella, seguendo i segnavia che indicano il lago.
Attraverso il bosco si raggiunge quindi la riva nord del lago. Il lago ha un bel colore azzurro e verde ed è sovrastato dalla croda di Nasswand, si vede la sua bellezza nella foto di copertina, per la quale ringrazio Andrea Miotto.
La profondità massima del lago è di soli 3,5 metri e si è formato a seguito di numerose frane che spesso si staccano dalle montagne attorno al lago. Per via di questa caratteristica, il lago è sottoposto ad un continuo apporto di detriti. Ciò comporta un’elevata tendenza del bacino all’interramento, per cui si rende necessario dragare periodicamente il fondo del lago per asportare i sedimenti e potare le piante acquatiche che si sviluppano rigogliose.
E’ consigliabile percorrere il giro del lago di Dobbiaco in senso orario. Lungo il percorso si supera un punto di ristoro, la spiaggia ghiaiosa della sponda sud, un piccolo ponte sul torrente e poi la diga del lago nord. Per tornare all’auto si ripercorre lo stesso tratto dell’andata. Non ci sono particolari difficoltà e il percorso è sempre in piano.
Le acque del lago sono molto fredde anche nella stagione estiva. Non è quindi adatto alla balneazione, ma è possibile fare giri in barca o affittare il pedalò. In inverno quando il lago è completamente ghiacciato è invece possibile pattinare.
Cimitero di Guerra a Dobbiaco
La zona attorno al lago di Dobbiaco è degna di nota anche da un punto di vista storico. Volendo allungare l’escursione al lago di Dobbiaco (eventualmente usando la macchina) a tre chilometri dal lago sorge il cimitero di Guerra del Monte Piana. Ho parlato dell’escursione al Monte Piana in un articolo dedicato ed è secondo me una delle più belle escursioni da fare in questa zona.
Durante la Grande Guerra sul Monte Piana si combatterono molte battaglie che portarono alla morte di più di 14.000 soldati. Il cimitero si trova lungo la Strada Statale 51 che da Dobbiaco porta verso il Cadore.
Il cimitero è sempre aperto, ha un ampio parcheggio gratuito ed è organizzato su più livelli. Su ogni livello si susseguono le tombe dei soldati, ognuna con una croce che riporta il nome, quando noto, del soldato caduto.

Nel cimitero si trovano i resti di 1.259 militari appartenenti all’Impero austro-ungarico. Inizialmente il cimitero dava riposo a molti più soldati, ma alla fine della Grande Guerra tutte le salme austriache vennero traslate al cimitero austro-ungarico di Bressanone.
Bunker a Dobbiaco
Spostandosi invece lungo la linea temporale si arriva fino al 1939, anno in cui attorno al Lago di Dobbiaco sono stati costruiti cinque bunker. Queste strutture fanno parte del Vallo Alpino Littorio, un complesso sistema di fortificazione di difesa risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Se vuoi puoi approfondire di cosa si trattava nel prossimo paragrafo. I bunker attorno al lago non sono visitabili, ma è invece visitabile uno degli altri bunker di Dobbiaco, che è oggi diventato un museo.
Vallo Alpino Littorio
Il Vallo Alpino Littorio è un insieme di fortificazioni realizzate per difendere i confini italiani da una possibile invasione nazista. Le fortificazioni risalgono al periodo tra il 1939 e 1942. Il Patto d’Acciaio (22 maggio 1939), costituiva un’alleanza tra Italia e Germania. Dopo l’invasione tedesca dell’Austria, Mussolini non si fidò più delle azioni della Germania e decise di costruire una linea difensiva ribattezzata poi “Linea non mi fido”.
La costruzione portò molte sfide: dall’espropriazione dei terreni alla mancanza di infrastrutture per il trasporto dei materiali, fino al meteo, spesso avverso. Alla fine si realizzarono 350 forti e altri 80 rimasero inconclusi. Molti non vennero mai equipaggiati, perché la reazione di Hitler alla loro costruzione portò Mussolini a decidere di non continuare.
Tutto questo però non servì: quando avvenne l’invasione, i nazisti attraversarono l’Alto Adige senza resistenza. Essendo alleati, non venne mai emesso nessun ordine di contrastarli. Viste le attrezzature usate, le difficoltà incontrate e il poco tempo impiegato, la costruzione di fortificazioni del Vallo Alpino Littorio è da considerarsi un’impresa notevole.
In Val Pusteria puoi trovare uno di questi forti in Valle di San Silvestro e uno si trova molto vicino alla Pusteria, nei pressi del Passo Tre Croci Comelico.
Dati Tecnici
Durata: 2 ore (A/R)
Lunghezza: 4,5 km (A/R)
Dislivello: 40 metri
Difficoltà: T (CAI).
Il cimitero di guerra di Dobbiaco credo sia davvero toccante. Mi ha colpito molto trovarlo nell’articolo e sarebbe sicuramente una delle cose che non salterei assolutamente!
Sì, è una visita breve ma molto emotiva, sopratutto per la giovanissima età dei soldati sepolti. E’ allucinante quanti ragazzi siano morti in modo assurdo.
Una zona davvero ricca di storia tra il cimitero dei soldati di guerra al bunker diventato museo. Il tutto in un panorama davvero magnifico e la possibilità di vedere uccelli rari. Sarebbe la prima zona che esplorerei in Alto Adige.
Ammetto che ce ne sono di migliori, ma Dobbiaco è un paese che amo molto e infatti ci vado ogni anno!