Napoli in un giorno, cosa vedere
Oggi andiamo alla scoperta di Napoli in un giorno.
Non ero mai stata a Napoli e ho avuto la possibilità di trascorrere qualche giorno nella città, anche se alla fine, mettendo insieme tutto il tempo che ho potuto dedicare alla visita, vengono fuori circa 8 ore, spezzettate lungo i 3 giorni.
Ecco perché vi racconto cosa potete vedere a Napoli in un giorno.
Indice
Napoli in un giorno
Devo fare una premessa, in un giorno purtroppo non si riesce a vedere quasi niente. Visto che a Napoli si mangia benissimo, facciamo finta che Napoli sia una pizza…
Un giorno a Napoli è come dare un solo morso a una pizza buonissima, ricca di ingredienti. Il morso riesce a farti capire che sapore ha, ma non ti soddisfa, la fame resta.
Quindi il primo consiglio è sicuramente di darsi più tempo per scoprire la città.
Devo dire anche un’altra cosa, Napoli è racchiusa benissimo nelle parole della famosa canzone di Pino Daniele, Napule é. Non l’avevo mai capito davvero prima di vedere Napoli, ma in questi pochi versi c’è dentro davvero tutta Napoli. Li riprendo alla fine…
Tour gratuiti
Se avete davvero poco tempo e non avete voglia di organizzarvi, potete anche valutare i tour gratuiti che offre Civitatis. Sembra incredibile, ma non costano davvero nulla, chi vuole, a fine tour si può lasciare una sua offerta se sarete soddifatti del servizio!
C’è un tour gratuito del centro storico e un tour di Napoli più completo. Cliccando sui link potrete scoprire l’itinerario ed eventualmente valutarne uno.
Napoli sotterranea
Appena lasciata la valigia in hotel, ho iniziato a scoprire Napoli in un modo un po’ strano: dal sottosuolo. Napoli ha di fatto una città parallela sottoterra, ed ero molto curiosa di scoprirne almeno un pezzettino.
Ho scelto quindi Napoli Sotterranea, in quanto unico percorso autorizzato a questa visita.
L’ingresso costa 10 Euro e la visita parte ad ogni ora. Il percorso dura circa un’ora e mezza e prevede la scoperta di antiche cave di tufo, cisterne dell’acqua e di un teatro romano inglobato sotto la città.
La visita si snoda lungo molti cunicoli posti a circa 40 metri sotto la superficie, dopo aver percorso circa 120 gradini in discesa. Gli ambienti sono tendenzialmente molto ampi e illuminati da luce elettrica. La cosa meravigliosa è che lì sotto ci saranno stati 18 gradi, fantastico visto che in città c’erano 33 gradi.
Il primo ambiente in cui siamo arrivati era un punto di estrazione del tufo, con cui Napoli è stata costruita. Poco distante, alcune bombe della Seconda Guerra sono state lasciate a ricordo del fatto che questi ambienti funsero da rifugio antiaereo durante la guerra.
Le cisterne
Poco distante, attraversando degli strettissimi cunicoli, si arriva alle cisterne dell’acqua. Questo è l’unico punto in cui chi soffre di claustrofobia può davvero stare male.
Tenete presente che per pochi passi i cunicoli sono larghi circa 50 cm e completamente richiusi sopra la testa. Passato questo primo pezzo molto brutto, ci sono altri 150 metri totali di tunnel, che aprono qua e là su ampie cisterne.
I tunnel sono sempre stretti 50 cm ma alti (a mio avviso circa 12 metri). Bisogna quindi camminare rasenti al muro (in stile affresco dell’Antico Egitto), ma non si ha per nulla l’impressione di soffocare. Certo, c’è da dire che io non sono per nulla claustrofobica.
Detto ciò, dovete sapere che se soffrite di claustrofobia potreste avere problemi. In ogni caso il consiglio è di stringere i denti, perché le cisterne, che sono state nuovamente riempite, offrono uno spettacolo incantevole.
Purtroppo la luce fioca non mi ha permesso di fare foto molto belle, ma sicuramente l’idea riuscite a farvela e vi assicuro che sono davvero molto suggestive.
Le cisterne servivano per fornire acqua alla città e ce n’erano anche di private.
Dopo che l’acquedotto venne chiuso nel 1881, gli ambienti vuoti vennero usati per i più svariati usi, tra cui anche cantine per il vino.
Il teatro romano
Dopo aver risalito i 120 gradini, siamo andati alla scoperta di un teatro romano sotterraneo.
L’accesso è incredibile: si entra in una casa privata (un basso napoletano) in vicolo Cinque Santi, si apre una botola posta sotto il letto della signora che ci abitava, e, dopo aver fatto alcuni gradini irregolari, si apre un ambiente incredibile, che si noda sotto diverse case.
Alcune hanno le finestre che aprono proprio negli ambienti del teatro. Questi spazi erano usati come garage o stanze di stoccaggio di vario tipo dai napoleani.
Addirittura, c’è un punto in cui si vede come dal teatro, si poteva accedere alla casa di una famiglia, oggi disabitata, porprio attraverso il pavimento.
L’uscita del teatro è attaverso una porta che affaccia sul cortile interno tra alcuni palazzi.
Capite bene che, arrivando a Napoli da turista, non avrei mai potuto scoprire nulla di tutto questo, senza appoggiarmi a Napoli Sotterranea.
Il Centro Storico
Appena fuori dalle viscere della terra, ci si trova proprio in centro, in via dei Tribunali.
Qui potrete scoprire i vicoli del centro, davvero meravigliosi e ricchi di botteghe, tra cui svariate bancarelle e negozi di dolciumi. Su questa via si trova anche la famosa pizzeria Sorbillo, nella quale però era impossibile entrare per via della coda.
Prima di lasciare questa zona, dovreste andare a scoprire la via San Gregorio Armeno con i suoi presepi, c’è davvero di tutto tra le statuine!
Continuando a passaggiare verso Piazza Dante, passerete accanto al museo della Capella Sansevero, dove potrete ammirare il Cristo Velato.
Purtroppo non sono riuscita a vederlo perchè era troppo tardi, ma lo terrò per la prossima volta. Il mueso è aperto fino alle 19 ma è chiuso il martedì.
E’ una visita da non perdere, se ne avete occasione.
Continuando a camminare, mi sono diretta verso Piazza del Gesù Nuovo, dove mi sono fermata a mangiare un’ottima pizza.
Piazza del Plesbiscito e Lungomare
Da Piazza del Gesù Nuovo o da Piazza Dante, potete scendere verso il mare attraverso la via Toledo e dirigervi verso il mare, fermandovi prima al Teatro San Carlo e a Piazza del Plebiscito.
Piazza del Plebiscito è davvvero bellissima, molto grande e ordinata.
Dopo aver ammirato la piazza, lo sguardo viene attirato dal mare. Qui ci si trova in posizione sopraelevata, quindi muovendosi attraverso la piazza, si capisce che di lì a poco ci sarà da godersi lo spettacolo del lungomare di Mergellina prima, e della Via Caracciolo poi.
Accanto a piazza del Plebiscito c’è la Galleria Umberto I° che è praticamente identica alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano.
Scendendo verso il mare, il Vesuvio offre davvero uno spettacolo meraviglioso, soprattutto al tramonto, insieme all’isola di Capri, che si vede in lontananza. Lo spettacolo continua poi con Castel dell’Ovo.
Dove mangiare a Napoli
Mi sono uccisa di cibo tipico. Ho mangiato una pizza squisita nella pizzeria O’ Munaciello in Piazza del Gesù Nuovo. Il giorno dopo ho assaggiato la pizza fritta alla Trattoria Caprese, al Vomero.
Infine, l’ultima sera ho mangiato sul lungomare, ma purtroppo il ristorante non esiste più nel frattempo. E i dolci? Impossibile privarsene a Napoli! Ho assaggiato la sfogliatella frolla e la graffa, la torta caprese e la pastiera e ovviamente ho bevuto il limoncello. Tutto fantastico!
Che dire, ho avuto un assaggio di Napoli piuttosto intenso, ma alla fine solo un piccolo assaggio.
E quindi…
In conclusione, vorrei riprendere un attimo la canzone di Pino Daniele.
Napule è mille culure
Sono i colori del centro storico, degli amuleti, dei panni stesi al sole, del cibo.
Napule è mille paure
Napule è nu sole amaro
Il mio lavoro mi ha portato anche in un quartiere difficile, Pianura. Non ci sarei mai stata se non fosse stato per il lavoro, ma Napoli è anche questo, con le difficoltà delle persone che vivono qui, in questi quartieri difficli. Sono zone che sicuramente lasciano l’amaro in bocca, perché, almno io, per ogni vorrei vorrei sempre il massimo.
Napule è addore ‘e mare
Che dire dello spettacolo del lungomare? Parla da solo!
Napule è ‘na carta sporca
e nisciuno se ne mporta
Per esempio, vedere i palazzi lasciati cascare a pezzi in giro per la città fa arrabbiare e sembra davvero che a nessuno importi, anche se giocano una grossa parte nel rendere Napoli così fascinosa.
Napule è ‘na cammenata
dint”e viche mmiezo all’ate
Porto ad esempio il teatro romano, Napoli è piena di queste cose, di vicoli ricchi di arte da scoprire, completamente nascosta agli sguardi.
Napule è tutto nu suonno
e ‘a sape tutt”o munno
Napoli è rumorosa, in un modo positivo. Ci sono i bambini che ridono, le persone che gridano, che cantano, c’è la musica che esce dai locali.
Napoli è tantissime cose, un giorno non basta per scoprirla e capirla, ma sicuramente è meglio che niente.
Quindi posso solo dire arrivederci Napoli!
Sono stata tante volte a Napoli e pensa che non ho mai avuto modo né di vedere il Cristo Velato né di fare il tour sotterraneo… Siamo complementari io e te? Con Napoli secondo me è sempre un arrivederci, è una città che prima o poi ti richiama a sé
verissimo, anche perché c’è davvero tantissimo da scoprire. La prossima volta allora fai Napoli Sotteranea e mi dici cosa ne pensi 🙂
Non è una città di cui mi sono innamorato, ma è di certo da vedere almeno una volta 🙂
Ricordo con piacere il bellissimo chiostro di Santa Chiara! 😉
credo che per farsi una idea di Napoli ci si debba trascorrere almeno qualche giorno, sicuramente più tempo di quello che ho avuto io.
Hai utilizzato una simpatica metafora. Vedere solo Spaccanapoli e Piazza del Plebiscito con il Lungomare Caracciolo è riduttivo, però è da dire che è qui che si racchiude l’essenza di questa città. Per chi ha poco tempo a disposizione, è un ottimo itinerario.
Me ne rendo conto… purtroppo è stato il tempo che ho avuto a disposizione, ma mi ha fatto davvero venire voglia di scoprire tanto di più!