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Turismo LGBT: il punto della situazione

Ciao Viaggiatori. In Bit ho trovato un’area dedicata al turismo LGBT e ho quindi incominciato a chiedermi quali siano ancora oggi i problemi che un viaggiatore omosessuale deve affrontare. Insomma quali pregiudizi? Come si colloca l’Italia rispetto al resto del mondo in termini di accoglienza verso la comunità LGBT?
Ho quindi deciso di farne una bella intervista a due viaggiatori che seguo da un po’: Daniele e Luigi del blog Gayly planet
Prima di sentire quale sia la loro esperienza da viaggiatori omosessuali vorrei però farvi capire quale sia la realtà legata al turismo LGBT.

Il turismo LGBT

Mi sono documentata e ho scoperto che il turismo LGBT è una realtà in crescita nel panorama internazionale. Se parliamo solo del turismo in Italia si stima che sui 60 milioni di turisti che ogni anno visitano il nostro paese, dai 3 ai 6 milioni facciano parte della comunità LGBT. Inoltre a Milano si terrà nel 2020 una convention dedicata al turismo LGBT, quindi insomma una riprova che la comunità LGBT è forte, si muove e ha bisogno di poter viaggiare senza pregiudizi. Ma è davvero così la realtà oggi?

Adesso però lascio la parola a Daniele e Luigi per capire com’è la situazione oggi.

Intanto ve li presento eccoli qui 😀
Milano
Ciao ragazzi! Grazie davvero per accettato di rispondere a qualche domanda per me!

Quali sono i problemi che ancora dovete affrontare viaggiando da omosessuali? Quali pregiudizi ancora?

Viaggiamo da tantissimo tempo insieme e fortunatamente non abbiamo mai avuto problemi durante i nostri viaggi. Prima di partire ci informiamo molto, consultiamo guide e blog online. Fare un “Viaggio gay” per noi significa non avere seccature e poter godere appieno dell’esperienza del viaggio. E questo parte dalla scelta della meta, dove per esempio noi che siamo due uomini sposati siamo i benvenuti.

Quando prenotate in un albergo è vostra abitudine dire che siete gay? Se sì perché?

In genere prenotiamo con servizi di booking online e richiediamo la camera matrimoniale come farebbe ogni coppia, ma non specifichiamo di essere una coppia gay. Un fatto molto curioso è successo a Kyoto però. Avevamo prenotato una camera matrimoniale in un ryokan, gli alberghi tipici giapponesi, e al momento del check in nella struttura la proprietaria dell’albergo ha sgranato gli occhi ed è scappata nella nostra camera. Ovviamente ci siamo un po’ insospettiti, perchè non capivamo cosa stesse succedendo. Poi abbiamo scoperto che voleva solo cambiare lo yukata (una specie di vestaglia) e mettere due versioni maschili invece che uno maschile e uno femminile.

Ho in mente quel brutto caso di cronaca che è girato sul web l’anno scorso. Vi è capitato di aver ricevuto un rifiuto di prenotazione dopo aver detto che siete gay? 

Siamo sempre stati molto fortunati e accolti come tutte le altre coppie nella maggior parte degli hotel. Capita di trovare strutture con proprietari non tanto simpatici. Ma oggi è sufficiente una recensione negativa sui tanti servizi di booking, comparazione di strutture per fare i modo che l’atteggiamento dei proprietari cambi.

Esistono oggi in Italia strutture che ospitano solo ospiti omosessuali?

Anche se non è diffuso come in altre parti d’Europa e del mondo in Italia esistono strutture gay only. All’estero ovviamente sono più diffuse, ad esempio a Gran Canaria ci sono tantissime strutture solo per turisti gay. È lo stesso discorso delle strutture per le famiglie con bambini.

Quali sono i paesi più gay friendly al mondo oggi?

In Europa vengono condotti molti studi su quanto siano gay friendly i paesi membri dell’Unione. Malta fra tutti è quello più friendly, abbiamo avuto modo di visitarla e scoprire questo paese pieno di attrattive non solo per la comunità gay. In Europa dell’Est la situazione è molto diversa, è questo sopratutto per l’influenza culturale russa. Fuori dall’Europa gli Stati Uniti, il Canada e Israele sono fra i paesi che investono di più per il turismo gay.

Quali invece i peggiori?

Al mondo esistono tantissimi paesi nei quali essere gay è considerato un reato. Sono 77 per la precisione. Le pene vanno dal divieto d’ingresso alle persone omosessuali (ad esempio noi che siamo uniti civilmente in Italia non potremmo mai accedere in Belize), fino al carcere e in casi più estremi alla pena di morte come in Mauritania, Sudan, Iran, Yemen e Arabia Saudita.

Esistono dei siti o portali dedicati dove si possono trovare strutture gay friendly in Italia?

L’Italia sta muovendo piccoli passi alla volta e nascono portali dedicati a questo segmento turistico preciso. Fra tutti un portale molto interessante è GayFriendlyItaly che ha come obiettivo quello di promuovere all’estero un’altra Italia, più inclusiva e friendly.

Cosa vorreste che cambiasse in Italia oggi rispetto al turismo e all’ospitalità verso gli omosessuali in hotel o altre strutture turistiche?

Ci piacerebbe che ogni sito e istituzione turistica avesse una sezione dedicata al turismo gay. Sul portale Italia.it ad esempio se si cerca LGBT l’unico risulta che vien fuori è 0 voci trovate. È come se il turista gay non esistesse, eppure siamo in 35 milioni e con una spesa totale di 170 miliardi l’anno. C’è ancora molto lavoro da fare.
Devo dire che sono contenta di leggere queste parole, pensavo che la situazione fosse peggiore. Certamente però c’è molto altro che va fatto. Per chi avesse bisogno di maggiori informazioni  invito tutti a seguire Daniele e Luigi sul loro blog.
Naturalmente invito tutti a seguirli perché sono fortissimi e se avete domande per loro be’, non resta che farle nei commenti oppure contattandoli!

23 thoughts on “Turismo LGBT: il punto della situazione

    • Grazie! Mi è sembrato giusto parlarne.

      Risposta
  • ciao Bea , bell’articolo , ma a me non piace che etichettiamo tutto , per me esistono solo persone , per me non esiste nulla di diverso dall’essere

    Risposta
    • hai pienamente ragione e non potrei essere più d’accordo! purtroppo però per la società non è così… e quindi si creano inutili etichette!

      Risposta
    • menomale! fa piacere ricevere complimenti ogni tanto 😀

      Risposta
      • Te li meriti! ? poi questo è un tema al quale non tutti si interessano!

        Risposta
        • vero, ma bisogna anche cercare di informare su ogni tema. magari non tutti saranno d’accordo ma problemi loro!

          Risposta
          • Ben detto!!! ?

  • In effetti non ci avevo pensato a un turismo dedicato LGBT. Intervista molto interessante!

    Risposta
  • Nemmeno a me era capitato di pensare a un turismo dedicato LGBT, quindi questa intervista è molto interessante. Piacere di conoscere Daniele e Luigi, ora andrò a sbirciare il loro blog!

    Risposta
    • Mi fa piacere, l’intento è proprio far conoscere il tema anche se come ha detto giustamente Massi “wolf” sarebbe bello se non ci fossero distinzioni.

      Risposta
  • Buon articolo, da cui si ricava una condizione gay migliorata e nell’insieme abbastanza positiva.
    Dalle ricerche compiute di recente per scrivere un romanzo, pubblicato a gennaio, mi risulta che vada parecchio peggio per i/le trangender, che incontrano difficoltà di accettazione e inserimento anche nell’ambiente LGBT.
    Il tema dei loro viaggi non era pertinente ai fini del libro. Mi chiedo ora se esistono delle testimonianze in merito.

    Risposta
    • Non ti saprei dire! Magari puoi provare a chiedere al movimento LGBT

      Risposta
      • Semplice curiosità. Peraltro non ricordo di avere trovato, mentre mi documentavo, un referente riconosciuto della categoria.

        Risposta
        • Prova a scrivere a daniele e luigi! Ora hai acquisito la tua identità WordPress!

          Risposta
  • Ho commentato sopra, sono Virginia Less. Risulto anonima pur tentando, invano, di usare l’account wordpress. Ci riprovo! Niente, il tentativo di connessione va avanti da cinque minuti almeno…

    Risposta
    • Non ti preoccupare! Ogni tanto lo fa non so xké!

      Risposta
  • Davvero un bellissimo articolo, complimenti! 🙂

    Risposta

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