La foce dell’Adda
Ciao a tutti, chi mi segue ha già sentito parlare del Pian di Spagna, anche il percorso che vi propongo oggi fa parte di questa riserva naturalistica: si tratta della foce dell’Adda. In fondo all’articolo anche le informazioni sul corso del fiume: dove nasce e dove sfocia. La foce dell’Adda, che ora vado a descrivere bene, non è l’unica cosa da vedere in questa zona. Non lontano infatti c’è la Valtellina che offre davvero moltissimo da fare. Consiglio quindi di ritagliarsi un bel week-end per andare a scoprire tutto quello che ha da offrire la Valtellina.
L’escursione verso la Foce
Io e mio marito abbiamo deciso di esplorare a piedi una serie di percorsi che si snodano lungo la riserva del Pian di Spagna e Lago di Mezzola e abbiamo fatto una bella passeggiata di 8 km la foce del fiume Adda, la prima foce dell’Adda, perché poi il fiume ha una seconda foce. Tutti i dettagli sono in basso!
Il percorso verso la foce dell’Adda
Il percorso che abbiamo fatto parte dal Trivio di Fuentes, e prosegue fino alla foce dell’Adda che c’è qui nel pian di Spagna, quindi la foce che il fiume forma come immissario del lago di Como, nell’Alto Lario, ai piedi della Valtellina. Il Trivio di Fuentes si trova sulla strada che dalla Val Chiavenna porta verso la statale 36 (Milano – Lecco), subito prima di imboccare la Milano-Lecco, direzione Milano, sulla destra. Nei pressi del Ponte sull’Adda, si seguono le indicazioni per il Pian di Spagna e si lascia l’auto vicino al passaggio a livello, proprio davanti alla cascata di risalita che è stata creata all’interno del fiume per agevolare la risalita dei pesci.

La riserva
La prima cosa da dire è che potete scegliere se percorrere la sponda destra o quella sinistra, a mio avviso la sponda destra è la più bella ma attenzione, in questo caso l’ultimo tratto di percorso è zona rossa, riserva naturalistica integrale e, seppur non ci sia nessun cancello o barriera, non si può andare oltre senza guida. Informazioni in merito alle visite guidate si possono avere chiamando il numero della riserva del Pian di Spagna e Lago di Mezzola, 0344 84251 oppure scrivendo alla mail ed.ambientale@piandispagna.it. Sulla sponda sinistra il percorso finisce invece su una bella spiaggia, senza limitazioni, dove, se il tempo lo permette, potete fermarvi per un bel bagno, la scelta dipende, credo, dalle vostre intenzioni, se volete fermarvi tutto il giorno oppure no.
Cosa c’è da vedere
Una volta lasciata la macchina, noi abbiamo preso la sponda destra e abbiamo seguito la strada sterrata che porta nella parte sud-orientale della riserva e che può essere fatta anche in bicicletta.

Si segue quindi la strada rettilinea che costeggia la sponda del fiume e la si percorre fino alla foce, noi abbiamo deciso di camminare in alto, lungo l’argine, in modo da godere della vista del fiume; certamente la strada più bassa è più comoda ma impedisce la vista del fiume.
Gli uccelli
All’andata abbiamo camminato con estrema lentezza, fermandoci spesso per tentare di osservare i molti animali, vertebrati e non che si possono vedere. Mio padre qui ha visto anche il martin pescatore ma noi non siamo stati così fortunati. Si cammina fino a raggiungere una cava di ghiaia, sulla destra. Poi proseguendo si arriva a dei cartelli che indicano la via, bisogna proseguire dritto e qui inizia la parte più bella della passeggiata, perché è la parte completamente immersa nel verde, il percorso fino a qui è stato più “civilizzato”, con campi coltivati prima e la cava poi, da ora in avanti siamo nel regno degli uccelli.
Non si sente nessun essere umano parlare, solo le voci degli uccelli, rospi e rane. Camminiamo ancora e ancora e vediamo tantissimi uccelli come folaghe, svassi maggiori e cigni, alcuni di loro stanno covando. Forse, facendo questo giro a fine maggio – giugno, si possono vedere anche tanti uccelli di passo.



L’osservatorio
Notiamo che adesso anche sul lato destro c’è acqua, non è del fiume, ma del Lago di Como che rientra fino a qui. Arriviamo finalmente all’Osservatorio Ornitologico Lodoletta. L’osservatorio è ricco di carte informative da cui si può capire quali sono le specie più frequenti.


Questo è anche l’ultimo punto dove si può proseguire senza guida prima della foce dell’Adda. Inoltre, accordandosi per tempo con gli Uffici della Riserva (Tel. 0344.84251), si può assistere anche all’inanellamento degli uccelli migratori, perciò ecco qui che vi passo l’informazione, magari siete interessati, sapiate che questo tratto di acque del lago che rientrano in estate sono piene di ninfee.
La foce dell’Adda
Presto iniziamo a vedere la foce, il fiume finisce all’interno della punta più alta del Lago di Como, arriviamo fino alla fine, davanti a noi si apre il Lago di Como, di fronte abbiamo Gera Lario, a destra Sorico e la foce del fiume Mera, a sinistra si vede il golfo di Piona, dove, poco sopra, sorge l’Abbazia, che è un altro luogo che vi consiglio di vedere.

Iniziamo ad essere stanchi e purtroppo il tempo è peggiorato, avevamo cominciato il cammino con il sole e adesso è tutto coperto e minaccia pioggia. Ci prendiamo comunque il tempo per le foto, e poi ritorniamo indietro a passo veloce, per evitare la pioggia. Noi per percorrere questi 8 km, in andata molto tranquilla e ritorno molto veloce, ci abbiamo messo due ore, ma siamo abituati a camminare e il ritorno l’abbiamo fatto velocemente, secondo me per fare le cose con calma ci vogliono anche tre ore.
Ho scoperto un altro angolo di questa riserva del Pian di Spagna che ancora non conoscevo. La prossima volta voglio percorrere un altro pezzettino. Spesso andiamo all’estero, in posti lontani, ma anche vicino a casa ci sono luoghi bellissimi che spesso trascuriamo.
Percorso dell’Adda: dove nasce e dove sfocia
L’Adda nasce dal Monte del Ferro in Val Alpisella, ma è qui nel Pian di Spagna che sfocia nel Lago di Como, vicino a Colico. L’Adda è sia immissario che emissario del Lago di Como, perciò sfocia come immissario qui nel Pian di Spagna e poi esce come emissario nuovamente a sud di Lecco e prosegue fino a sfociare nuovamente nel Po.
Non posso che essere d’accordo con la tua ultima frase: a volte, proprio sotto casa, si “nascondono” dei veri e propri tesori 🙂
In Italia poi ne siamo davvero ricchissimi e non li valorizziamo a dovere
purtroppo è vero ma sono così tanti che è praticamente impossibile…
Vero anche questo ma a volte tra lo splendore e l’abbandono c’è una dignitosa via di mezzo che manca
In questo caso per esempio non c’è molto nel percorso, ma l’essenziale, cartelli esplicativi, sentiero battuto, vegetazione tagliata. Il necessario perché sì capisca che c’è chi se ne occupa senza sfarzi. Magari fosse così ovunque…
L’Adda è un fiume che mi attira molto e che vorrei scoprire di più. Mi piace sempre quando due fiumi si incontrano o un fiume incontra (come in questo caso) un lago. Grazie per questo post. Sarà sicuramente di ispirazione per me.
Grazie a te! Conosco molto bene quei territori, quindi se vorrai sai a chi chiedere!
Molto interessante! Mi piacerrebbe conoscere il percorso dove l’Adda s’ incontra con il Po.grazie.
Buongiorno Cecilia, purtroppo lì non ci sono mai stata e quindi non mi è possibile darti questa informazione. So che sfocia nel Po nel comune di Castelnuovo Bocca d’Adda, potresti provare a guardare anche uno dei numerosi percorsi ciclabili di quella zona.