Una persona che ama viaggiare
Oggi voglio fare una riflessione su me stessa, ovvero una persona che ama viaggiare. Sì, perchè c’è qualcosa di molto strano dentro ad ogni viaggiatore, un senso di agitazione costante che gli altri, che non sono viaggiatori, non capiscono.
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Una persona che ama viaggiare
Chi ama viaggiare infatti è “malato”, soffre della sindrome di Wanderlust, e, ragazzi, non è una cosa da prendere alla leggera… Pare che persino i nostri geni siano diversi, noi infatti, abbiamo il gene del viaggio, il terribile gene DRD4-7r. In ogni caso, possedere quaesto gene significa che in ogni momento può scattare qualcosa. Magari una foto su Instagram, un reportage di viaggio in tv, un articolo di giornale, una foto. Per una persona che ama viaggiare tutto può scatenare una crisi di ansia da prossimo viaggio.
Io parlo per me, ma sostanzialmente, quell’evento scatenante apparentemente banale, fa sì che io, nel giro di 30 secondi, mi ritrovi, inesorabilemente, col cellulare in mano o davanti ad un PC, a cercare su tutto il web la migliore combinazione tra prezzo di un volo e sitemazione in hotel migliore. E quando la trovo è finita, non ho scelta: devo prenotare. Lo sa bene quel sant’uomo di mio marito. L’ho persino intervistato per il blog, così almeno per una volta poteva dire la sua! Se vi va qui c’è l’intervista.
Frenesia da viaggio
Tornando alla questione precedente, voi pensate che siatutto ok una volta che ho prenotato un viaggio? Poveri illusi! Perchè, per una persona che ama viaggiare, non c’è razionalità, solo smania di partire. Dopo aver concluso la prenotazione (e aver sentito per 10 secondi una fitta di colpevolezza per i soldi spesi) inizia la parte più difficile: quella dell’attesa.
Ogni volta provo a convincere me stessa che il lasso di tempo che passa tra la prenotazione e la partenza sia fantastico, perchè posso studiare minuziosamente e pianificare il prossimo viaggio.
La verità è però un’altra: l’attesa è una grande tortura. In realtà vorrei già essere là, ma, visto che non è ancora possibile, faccio di tutto per cercare di capire come sarà. Credetemi è terribile. In ogni caso, mentre avviene tutto questo, ho già pronte decine di itinerari per viaggi che, forse, non farò mai, perchè tanto ogni luogo del mondo mi attrae come una luce fa con una falena.
E poi, finalmente, si parte
Poi, finalmente, arriva il giorno di fare la valigia. E poi anche il giorno dell partenza. Quando salgo sull’aereo è pazzesco, sono come le ultime ore prima delle ferie estive: il viaggio non passa mai! Avete mai notato che il viaggio di andata sembra sempre più lungo di quello di ritorno?
Quando arrivo a destinazione sono, finalmente, una bimba serena e felice. Una persona che ama viaggaire si lascia avvolgere completamente, da tutto. Secondo me è solo così che si vive bene un viaggio: lasciando che sia il viaggio a vivere te.
Ma non è sempre facile: a volte vuol dire assistere a scene dure, tristi. Come quella che ho vissuto in Repubblica Dominicana con una bambina del posto. Spesso il viaggio ci obbliga a rimettere in discussione alcune nostre idee, si deve, per esempio, ammettere di aver sbagliato a pensarla in un certo modo su qualcosa. Inoltre, quando un viaggio prende il sopravvento nel modo giusto, quando viene accolto come si deve, quando torni non sei mai lo stesso di prima.
Alla fine di un viaggio sono sempre molto triste perchè non mi basta mai. Ogni meta meriterebbe molto più tempo, sempre.
In quel momento però, penso che porterò cone me per sempre indelebili, nella mente, i ricordi e le nuove lezioni imparate. Mi consola sapere di essere tanto più ricca dentro.
Riflettendoci quello che faccio non è altro che un viaggio nel viaggio, che inizia molto prima di partire e che non finisce mai.
Sono solo io ad essere così fuori o questa cosa la viviamo tutti noi appassionati di viaggi?
No, no tranquilla non se l’unica! A me capita anche un’altra cosa: quando trovi la combinazione perfetta di volo, hotel e prezzo e DEVI prenotare subito ma non puoi perché la conferma di poter prendere ferie proprio in quel periodo ti arriverà il giorno dopo, e allora sei costretta ad aspettare. Ecco, a me in quel caso capita di non riuscire a prendere sonno la notte per l’ansia di non trovare più quell’offerta ed essere costretta a cambiare i piani o, peggio, a rimandarli. Ti prego dimmi che non sono l’unica 😉
Vero, anche quello è un momento pessimo! Ahahah
vorrei aggiungere comunque che quando sono in prossimità di partire per il famoso viaggio tanto agognato comincio già a dire: e il prossimo viaggio? dove andiamo? con mio marito che dice: aspetta un attimo, prima facciamo questo!
🙂
Tutto normale, lo faccio anche io! 🙂 Dobbiamo sempre avere qualcosa di pronto per le mani, anche se non si realizzerà mai. Siamo fatti così noi malati di Wanderlust!