Cosa vedere in Val di Cembra

La Val di Cembra è una bella valle del Trentino poco conosciuta rispetto ad altre valli di questa regione.

Non è lontana dalle Valli di Fiemme e Fassa ed è famosa per la grande produzione di Grappa Trentina, un’eccellenza del territorio.

In questo articolo scoprirai cosa vedere in Val di Cembra, quali escursioni fare e ti immergerai nell’inebriante mondo della Grappa Trentina.

Come arrivare in Val di Cembra

La Val di Cembra non si trova lontano da Trento, quindi il modo più veloce per arrivarci è prendere la A22 del Brennero e uscire a Trento Centro.

Lasciata l’autostrada, segui le indicazioni per Padova e prosegui sulla SS47 della Valsugana fino ad incontrare le indicazioni per Civezzano/Altopiano di Piné.

Lì devi girare a sinistra sulla SP17 in direzione prima di Civezzano/Lases e poi verso Cavalese/Fornace.

La Val di Cembra si apre nei pressi di Lona e i due versanti della valle sono collegati solo in alcuni punti.

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Caratteristiche della valle

La Val di Cembra è una valle stretta scavata dal torrente Avisio.

I due versanti della valle sono ricchi di terrazzamenti coltivati a vite, dove si pratica la viticoltura eroica, così definita per le grandi difficoltà con cui si porta avanti la coltura della vite in pendii così ripidi dove è quasi impossibile usare macchinari agricoli.

I filari sono separati dai muretti a secco, divenuti Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Dal punto di vista orografico la valle si trova all’interno delle Dolomiti di Fiemme. I comuni principali sono sette, divisi in molte frazioni più piccole.

La valle è famosa, tra le altre cose, per la grande produzione di grappa e per l’estrazione del porfido, una pietra con cui si fanno le strade.

Cosa vedere in Val di Cembra

Se ti stai chiedendo cosa vedere in Val di Cembra, queste sono le cose da non perdere:

  • il lago Santo
  • le piramidi di Segonzano
  • il paese di Cembra
  • l’altopiano di Piné
  • le torbiere d’alta quota
  • il sentiero dei Vecchi Mestieri
  • scoprire la produzione della grappa trentina

Escursione al lago Santo in Val di Cembra

Il lago Santo è una delle attrazioni naturali più famose di questa valle. In effetti, i riflessi che si ammirano in questo lago sono davvero meravigliosi, soprattutto in autunno, quando il bosco è tinto dai caldi colori del foliage.

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In questa valle si ammirano infatti alcuni tra i colori più belli dell’autunno, soprattutto quando le tante viti che riepiono la valle iniziano a virare sul rosso.

L‘escursione per il lago Santo parte dal paese di Cembra, dove ci sono anche possibilità di parcheggio. Qui puoi leggere i dettagli dell’escursione.

Il sentiero è abbastanza ripido e prevede un dislivello di 800 metri e 14 km da percorrere.

Escursione alle piramidi di Segonzano

Come le piramidi di terra di Perca in Pusteria e quelle del Renon, anche le piramidi di Segonzano in Val di Cembra sono frutto del lavoro degli agenti atmosferici che scavano la terra regalando scorci pazzeschi e lunari. Tra le cose da vedere in Val di Cembra questa è forse la più particolare.

Nel Quaternario i ghiacciai dell’Avisio lasciarono nella Valle del Rio Regnana enormi depositi di terra, ciottoli e grandi massi.

Nel corso dei millenni, l’azione erosiva dell’acqua ha poi formato le piramidi, che non cadono finchè mantengono il loro cappello di pietra, nel momento in cui il masso cade anche il cono sottostante avrà vita breve.

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Ci sono tre punti panoramici per ammirare le piramidi, raggiungibili indistintamente dal punto più basso o da quello più alto del sentiero.

Tieni presente che il sentiero è composto da gradini piuttosto irregolari, ripidi e dal fondo parzialmente scivoloso.

Per questa escursione ti possono essere d’aiuto dei bastoncini da trekking e sicuramente avere gli scarponi da trekking ai piedi.

Dal 14 giugno al 30 settembre c’è un pedaggio di 3 euro da pagare per visitare le piramidi. Puoi scoprire tutto su questa escursione a questo link.

Il dislivello totale è di 271 metri e ci vogliono circa 3 ore per concludere il percorso.

Il borgo di Cembra

Cembra è il paese principale della valle, un piccolo borgo a ridosso del Monte di Cembra. Il suo centro storico possiede edifici storici di rilievo come Palazzo Maffei e Palazzo Barbi.

La Chiesa di San Pietro, risalente al V-VI secolo d.C, va assolutamente visitata, e all’interno potrai ammirare splendidi affreschi dedicati alla Vita di Gesù e un affresco che raffigura il Giudizio Universale, realizzato da Valentino Rovisi, allievo del Tiepolo.

L’Altopiano di Piné

L’Altipiano di Piné si trova a 900 m di altitudine e possiede colline boscose, prati e laghi da cui potrai ammirare il Lagorai.

Su questo altipiano è possibile fare molte escursioni e passeggiate, alcune delle quali le puoi scoprire a questo link.

Le torbiere d’alta quota della Val di Cembra

Le torbiere sono ambienti di grande importanza naturalistica, tanto da essere zona speciale di conservazione o, in alcuni casi, riserva locale.

In Val di Cembra ci sono torbiere di transizione, nate da ambienti lacustri che occupavano le conche lasciate libere dai ghiacciai.

Queste conche si sono poi riempite di torba, che a sua volta nasce dai resti di piante palustri, che però, essendo zuppe d’acqua, rimangono senza ossigeno e non possono decomporsi.

Le torbiere sono ambienti rari alle nostre latitudini e ospitano una flora molto particolare e rara.

In Val di Cembra è possibile visitare le torbiere di:

Tutte le escursioni che trovi nei link presenti nell’elenco puntato presentano un dislivello di circa 700 metri e sono itinerari lunghi circa 14 km.

Parlando di torbiere, non posso non citare la torbiera di Fiavé, sulle Dolomiti di Brenta.

Questa torbiera è Patrimonio dell’Umanità Unesco perché conserva un intero villaggio di palafitte preistorico che si può visitare.

Il sentiero dei Vecchi Mestieri

Lungo il corso del Rio dei Molini, fra Grumes e Grauno, potrai visitare antichi opifici e botteghe che compongo il Sentiero dei Vecchi Mestieri.

Lungo questo sentiero troverai circa 20 macchine ad acqua fra molini, segherie e fucine, con tre opifici restaurati.

Il sentiero parte dall’Ostello di Grumes e conduce fino al ponte sull’Avisio, attraversando Maso La Rio.

Puoi scoprire tutto il sentiero a questo link, considerando che non devi per forza farlo tutto per intero.

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L’arte delle distillazione della grappa in Val di Cembra

Il territorio della Val di Cembra è strettamente legato alla tradizione della distillazione della grappa e non è possible venire in Val di Cembra senza scoprire anche questo aspetto del territorio.

La grappa è l’acquavite che si ricava dalle vinacce (le bucce degli acini d’uva separate dal mosto).

La grappa è solo di origine italiana e per definirsi tale, le materie prime devono essere ottenute da uve prodotte e vinificate in Italia e distillate in impianti italiani.

In Val di Cembra l’uva è particolarmente ricca di aromi, grazie alle condizioni climatiche del territorio e alle forti escursioni termiche.

La produzione di grappa in Valle di Cembra era spesso, storicamente, l’unico modo in cui le famiglie locali potevano sostentersi ed è per questo che qui la tradizione è particolarmente forte.

La distillazione di grappa avviene ancora oggi con il metodo artigianale discontinuo a bagnomaria, un metodo nato in Trentino e particolamente importante.

Gli alambicchi

Gli alambicchi della grappa si distinguono in continui e discontinui. I continui sono alimentati continuamente con nuova vinaccia. Gli alambicchi discontinui, invece, lavorano a cotte.

Si carica la vinaccia, si riscalda e si procede all’esaurimento dell’alcol e delle sostanze aromatiche che contiene, facendo grande attenzione a prelevare solo la parte migliore del prodotto, il cuore.

La Trentino Grappa è prodotta prevalentemente con alambicchi discontinui a bagnomaria.

E’ il metodo di distillazione più costoso e lento, ma che permette un’estrazione degli aromi migliore. La grappa ottenuta con questo metodo è circa il 3% della produzione italiana.

Il Mastro Distillatore è colui che deteniene l’esperienza necessaria per far nascere un prodotto di alta qualità con questa lavorazione. E’ lui che sa come gestire testa, cuore e coda della distillazione, affinché nasca una grappa ottima e molto aromatica.

La Grappa Trentina nasce solo con l’uso di vinacce freschissime, che devono essere distillate entro il 31 dicembre di ogni anno.

E’ poi il riscaldamento lento delle vinacce nell’alambicco, e il successivo raffreddamento, che permette di ottenere un prodotto più morbido che conserva al meglio i profumi.

Sta poi al Mastro Distillatore decidere se imbottigliare un prodotto giovane, di colore trasparente, o lasciare invecchiare in botte, per regalare alla grappa i colori e gli aromi del legno.

Qualsiasi sia la sua scelta, dalle distillerie della Val di Cembra usciranno solo prodotti eccezionali.

Distilleria Pilzer

Un esempio di questa tradizione in valle è la Distilleria Pilzer, a Faver, dove in una distilleria dai caldi colori del rame, si porta avanti questa arte da generazioni.

E’ proprio qui nella distilleria Pilzer che ho scoperto come nasce la grappa e come degustarla.

Come si degusta la grappa

La grappa non deve essere subito ingerita. Prima bisogna avvicinare il bicchiere al naso, per apprezzare i profumi.

Non ci si deve soffermare a lungo, perché si rischierebbe di percepire solo l’alcol.

Prova invece ad avvicinare ed allontanare il bicchidere dal naso: ti assicuro che ogni volta sentirai un nuovo aroma.

Una volta che avrai percepito tutti gli aromi, potrai prendere un piccolo sorso. Tieni quindi il liquido in bocca qualche secondo, in modo che la salivazione possa abbassarne la gradazione alcolica.

A quel punto è possibile deglutire e soffermarsi a percepire nel naso l’aroma lasciato.

E’ proprio nel mix di questi aromi che si percepisce il lavoro del Mastro Distillatore e la sua impronta.

Le Distillerie Paolazzi a Cavalese

Sconfinando dalla Val di Cembra alla Val di Fiemme, si incontrano le Distillerie Paolazzi a Cavalese.

Qui si producono più di 80 diversi prodotti in un opificio che acquista le materie prime e le miscela con esperienza per produrre nuovi prodotti.

Anche se qui in effetti non avviene la distillazione, il processo di trasformazione delle materie prima è molto affascinante e ci vuole una grande esperienza per miscelare le materie prime per ottenere prodotti di grande qualità.

E la scelta di prodotti di qualità è davvero ampia: dalle grappe classiche a quelle aromatizzate, dai distillati di frutta agli amari.

Ogni prodotto nasce nell’opificio e viene progettato e realizzato sul posto.

Se opportuno, il Mastro Distillatore deciderà di trasferire il prodotto ad invecchiare in botti di rovere, che qui ho potuto vedere e apprezzare con mano. In questo caso non ci sono piombature doganali ad impedire di entrare nel locale dove sono conservate le botti.

L’istituto Tutela della Grappa Trentina

Ma se tutta l’esperienza e scelta di materie prime non bastasse, la Grappa Trentina ha qualcosa in più delle altre.

C’è infatti un istituto che vigila e controlla che i prodotti che si fregiano del Tridente, simbolo della grappa trentina, rispettino severi standard qualitativi.

L’Istituto Tutela Grappa del Trentino nasce nel 1969. E’ grazie alla collaborazione dell’istituto con l’Associazione Italiana Travel Blogger che ho potuto scoprire il mondo della grappa e questo meraviglioso territorio.

L’Istituto oggi conta 26 soci che rappresentano la quasi totalità della produzione trentina, che a sua volta rappresenta il 10% della produzione di grappa italiana.

L’Istituto ha il compito di valorizzare la produzione della grappa trentina che, come già detto, è ottenuta unicamente da vinacce trentine entro il 31 dicembre di ogni anno.

L’Istituto Tutela Grappa del Trentino indica con la dicitura “Trentino Grappa”, e conferisce il marchio del tridente, alla grappa trentina che risponde a specifcii requisiti territoriali, chimici e sensoriali.

I controlli dell’Istituto

I distillatori associati forniscono all’istituto quattro campioni di prodotto per controlli chimici in laboratorio e successive verifiche da parte di una commissione di assaggio.

Solo se i controlli vengono superati, il produttore potrà apporre sulle proprie bottiglie il “marchio del Tridente”.

Dopo l’esame chimico, la commissione esaminatrice valuta se il campione di grappa corrisponde al tipo che il produttore vorrebbe indicare in etichetta (per esempio grappa giovane o grappa invecchiata) e se raggiunge la qualità minima per godere del marchio dell’Istituto.

In caso di valutazione positiva vengono consegnati al produttore i marchi col tridente da apporre sulle bottiglie.

Una volta sul mercato, l’Istituto acquista a campione in diversi punti vendita bottiglie con il marchio del tridente e ripete le verifiche per assicurarsi che tutto il prodotto sul mercato sia sempre di alta qualità.

Insomma, la grappa trentina è figlia di un territorio splendido e di una tradizione lunghissima, tutelata da un Istituto che ha a cuore il prodotto, i distillatori ed il consumatore.

Regalare (o acquistare per sé) una bottiglia di grappa trentina con il marchio del tridente significa scegliere non solo un prodotto di alta qualità ma un intero territorio e una tradizione ricca di sfaccettature.

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